Il marchese di Barsento in visita alla celebre Badia
Ha fatto visita a Barsento negli scorsi giorni il marchese Giannozzo Pucci, erede della famiglia del celebre sarto fiorentino. Pucci si fregia del titolo di Marchese di Barsento, acquisito dagli avi toscani nel Seicento. Già quindici anni fa la prima escursione presso il complesso monumentale che consta della celebre chiesa protoromantica e del casale-masseria. “Ero sindaco - afferma l’ex parlamentare Piero Liuzzi - quando accogliemmo l’aristocratico ospite che sin d’allora si dimostrò gentile, incuriosito, amabilmente disponibile a parlare di se, della famiglia Pucci, dello zio sarto ed artista che ha inventato uno stile ed una costume sociale”.
A propiziare l’incontro, anche questa volta, è stato il prof. Giorgio Assennato, docente universitario di medicina del lavoro, che da decenni risiede nella contrada barsentina. Appassionato ricercatore di storia patria, nel 2016 Assennato intraprese un fitto dialogo con Pucci tanto da convincerlo a visitare i cespiti che un tempo facevano parte dei possedimenti di famiglia. E così è stato ancora una volta. Il marchese ha incontrato gli amici nocesi e del circondario apprezzando le novità che nel frattempo, grazie ai recenti accurati restauri, hanno conferito maggiore lustro al sito.
L’attenzione degli ospiti si è particolarmente soffermata sugli affreschi delle lunette delle absidi e sul recupero della pregevole macchina dell’altare barocco. I lavori di recupero e restauro sono stati completati nel 2017 e fruirono del finanziamento messo a disposizione dal Ministero dei beni culturali. Ad accoglierlo questa volta c’era il sindaco Domenico Nisi. Pucci, accompagnato dal coniuge e da altri amici pugliesi, si è cordialmente intrattenuto con lo stesso sen. Liuzzi, con l’architetto Francesco Giacovelli, col prof. Pasquale Gentile, col direttore della biblioteca comunale Giuseppe Basile, con Matteo Netti (titolare dei terreni e del manufatto masserizio) e con l’agronomo Nicola Pugliese. “Desidererei tornare su questo poggio una volta l’anno” ha detto il marchese salutando dicendosi ammirato per l’accoglienza ricevuta.